Vicepresidente: PASSARELLA Enzo
Segretario: CERONI Giuseppe
Consigliere: CALMONTE Filippo
Consigliere: GALLORINI Cesare
Consigliere: MORIANI Claudio
Consigliere: RAVANNE Piero
Consigliere: VETTORELLO Franco
Consigliere: VOLPATO Daniele
Commissario Tecnico: PASSARELLA Enzo
Commissario Tecnico: VETTORELLO Franco
Commissario Tecnico: VOLPATO Daniele
Sono esentati dal pagamento delle tasse automobilistiche i veicoli ed i motoveicoli, esclusi quelli adibiti ad uso professionale, a decorrere dall’anno in cui si compie il trentesimo anno dalla loro costruzione. Salvo prova contraria, i veicoli di cui al primo periodo si considerano costruiti dell’anno di prima immatricolazione in Italia o in altro Stato.
1-bis. Gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni, se in possesso del certificato di rilevanza storica di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 17 dicembre 2009, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010, rilasciato dagli enti di cui al comma 4 dell’articolo 60 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992,n. 285, e qualora tale riconoscimento di storicità sia riportato sulla carta di circolazione, sono assoggettati al pagamento della tassa automobilistica con una riduzione pari al 50 per cento.
1-ter. L’onere derivante dal comma 1-bis è valutato in 2,05 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 ».
La Corte Costituzionale ha annullato la delibera regionale del Veneto che ripristinava l'esenzione fiscale per i veicoli con certificati di età compresa tra i 20 ed i 29 anni.
La tassa automobilistica va pagata interamente. Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito della Regione Veneto - pagamento bolli - bolli auto storiche
ASI
storia e nascita del
AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO
L’ASI nasce il 25 settembre del 1966 a Bardolino in provincia di Verona, dalla fusione del Veteran Car Club d’Italia, con sede in Torino, e la FIAME, con sede in Milano, ponendo fin dall’origine la propria sede legale presso il Museo dell’Automobile Carlo Biscaretti di Ruffia di Torino.
Le due federazioni si erano costituite quasi contemporaneamente nel 1961: la prima a Torino su iniziativa di Elio Quaglino con presidente Umberto Agnelli, la seconda a Milano su iniziativa di Tito Anselmi e Giovanni Lurani, presidente.
Al Veteran Car Club Italiano erano collegati il VCC Torino, il VCC Verona, il VCC Sicilia, il VCC Venezia Giulia, il VCC Riviera di Ponente, Il VCC Bergamo, il VCC Brescia, il VCC Roma, il VCC Genova e il VCC Alto Milanese. Con la FIAME erano il Circolo Autoveicoli d’Epoca Milanese, il Circolo Romano Autoveicoli d’Epoca, Il Circolo Veneto Autoveicoli d’Epoca, il Circolo Romagnolo Auto Motoveicoli d’Epoca, il Circolo Piacentino. Vi erano inoltre registri di marca e club autonomi, come il Registro Fiat Italiano, Alfa Romeo, Bugatti Club.
Il primo passo importante verso la creazione di un’unica federazione di club è rappresentato dall’incontro, tenutosi il 18 giugno 1966 a Grugliasco (Torino), nello studio del Cavalier Giovanni Battista Pininfarina. Durante l’incontro vengono redatti e sottoscritti i preliminari della fusione tra i due club.
Luigi Lazzaroni, presidente della FIAME e il Dr. Umberto Peretti Colò, presidente del VCCI approvano lo Statuto che controfirmato dalle parti viene allegato all’atto di fusione.
Vengono chiamati a far parte del Consiglio del Nuovo Sodalizio, per il VCCI Umberto Peretti Colò, Rodolfo Biscaretti di Ruffia, Elio Quaglino, Valerio Moretti e Gastone Mancada; per la FIAME Luigi Lazzaroni, Franco Ferniani, Giovanni Caproni, Eric Maggiar e Massimo Leto di Priolo. Presidente è Umberto Peretti Colò e vice presidenti sono Rodolfo Biscaretti di Ruffia ed Elio Quaglino.
Da quel momento inizia l’attività congiunta che sfocia in interessanti iniziative, soprattutto nel campo dello studio dell’autenticità delle vetture e dei loro restauri. Nell’autunno del 1967 a Firenze si tiene il primo Congresso Europeo dei grandi collezionisti di automobili storiche, abbinato al primo Concorso Europeo per la conservazione ed il restauro delle automobili storiche. Si gettano in questo modo le basi per una regolamentazione comune in questo difficile campo e viene pubblicato un volume che riassume gli atti del convegno.
Umberto Peretti Colò presiede l’A.S.I. fino al 1971, dimostrando grande disponibilità e cordialità.
Gli succede Giovanni Caproni, che viene affiancato fino al 1976 dal Presidente onorario Rodolfo Biscaretti di Ruffia. Nel 1976, alla scadenza del mandato, viene eletto Augusto Costantino, che resta in carica fino al 1982. Eccelso storico dell’automobile, da un’impronta culturale alla federazione. Contemporaneamente il motorismo storico conosce una certa popolarità e un certo sviluppo. Infatti il numero dei tesserati si mantiene stabile fino al 1978, quando si contano poco più di 700 iscritti. Nello stesso anno l’A.S.I. si dota di una segreteria permanente nella sede operativa di via Bruno Buozzi a Torino. Ma l’automobilismo storico sta facendo nuovi proseliti e pian piano il numero degli associati sale, sfiorando le 3000 unità alla fine del 1982, anno in cui viene eletto presidente Luigi Rossi di Montelera.
L’A.S.I. compie con lui un’importante svolta, facendosi conoscere e apprezzare dal mondo politico italiano. Nel 1983, insieme ai registri Fiat, Lancia e Alfa Romeo, ottiene infatti l’esenzione fiscale per i veicoli storici, contenuta nella legge 53. Il movimento ha un grande impulso, dovuto anche alla crescente passione per i veicoli storici. Sono infatti sempre più numerose le rievocazioni – la 1000 Miglia raccoglie un numero crescente di adesioni e incomincia ad attrarre importanti sponsor – e vengono organizzati i primi mercati di ricambi sull’esempio di quelli inglesi. A Torino, nel 1982, viene organizzata la prima manifestazione di questo genere interamente al coperto: Automotoretrò. Sull’esempio ne nascono nel giro di pochissimo tempo molte altre, come la Fiera di Genova, quella di Padova, Reggio Emilia e molte altre. I raduni sono sempre più numerosi e seguiti. In parallelo aumenta in modo esponenziale il numero degli appassionati che aderisce all’A.S.I., che raddoppia, oltrepassando nel giro di un anno le 6000 unità.
Nel 1987 l’A.S.I. riesce a risolvere il problema delle reimmatricolazioni, rese ora più semplici grazie a un accordo con il Ministero dei Trasporti.
Da semplice club per gli appassionati l’A.S.I. si sta trasformando in un vero e proprio movimento a tutela e salvaguardia del motorismo storico. Una politica che prosegue con la stessa passione anche con Vittorio Zanon di Valgiurata, Presidente A.S.I. per un decennio, dal 1987 al 1997. Zanon ha sempre amato vivere direttamente la sua passione partecipando attivamente alla manifestazioni. In questo periodo il numero dei tesserati sale con progressione fino a raggiungere le 14.700 unità allo scadere del mandato.
Nel segno della continuità, gli succede Roberto Loi. La politica perseguita fino a qual momento assume un’accelerazione e, con la crescita costante del numero dei soci, aumenta l’attività di tutta la Federazione, con un “rinforzo” delle Commissioni e l’apertura dell’A.S.I. verso nuove tipologie di veicoli. Un nuovo regolamento tecnico apre le porte alla legge 342, art.63, che nel 2000 conferisce all’ A.S.I. la facoltà di certificare i veicoli e di iscriverli nel proprio registro per fini fiscali e assicurativi. Sono proprio le compagnie di assicurazioni che richiedono un’iscrizione all’ A.S.I., considerata indice di attenzione verso la storia del proprio veicolo.
La crescita del numero dei soci è esponenziale. Un tale sviluppo ha richiesto un maggiore impegno da parte di tutto il Consiglio Federale, che ha iniziato a riunirsi con maggior frequenza per esaminare e risolvere tutte le problematiche che una crescita così rapida comporta. Uno dei problemi risolti recentemente è stato quello della sede. Dal 1978 la segreteria dell’A.S.I. ha cambiato sede diverse volte, trasferendosi da via Buozzi a via dell’Ala, in corso Re Umberto e, successivamente acquistando la sede di corso Orbassano 336. Nel 2006 il grande salto di qualità e di spazio, con la nuova struttura storica di Villa Rey, sempre a Torino.
tutti i presidenti:
1966: Umberto Peretti Colò
1971: Giovanni Caproni
Presidente onorario: Rodolfo Biscaretti di Ruffia
1976: Augusto Costantino
1982: Luigi Rossi di Montelera
1987: Vittorio Zanon
1997: Roberto Loi
2018: Maurizio Speziali
2019: Alberto Scuro
L’ASI, per adempiere ai suoi scopi statutari:
L’ASI fa parte della FIVA, Federation Internationale Vehicules Anciens, Organismo che si occupa a livello internazionale della tutela del motorismo storico ed è l’associazione nazionale di riferimento (ANF) sul territorio italiano
Per aderire all’A.S.I. è necessario essere iscritti ad uno dei club federati presenti su tutto il territorio nazionale.